Con la prossima apertura di Sensus si potranno vedere due aspetti della produzione artistica di Silvia Noferi, una selezione di autoritratti inediti, risalenti agli anni 2000, anni dell’inizio della sua attività e una serie di lavori attuali. Entrambe le produzioni, pur così distanti, sono segnate da un comune linguaggio simbolico che parla di condivisi o condivisibili universi femminili, un linguaggio che opera un distacco dalla vita quotidiana mantenendone gli elementi. Con delicate messe in scena gli autoritratti descrivono l’artista mentre, evanescente, compare e allo stesso tempo scompare dall’interno di un mobile, o si nasconde sotto un acquaio o si arrampica su un quadro svedese. Questa parte della mostra viene definita “Fughe”, l’altra dal titolo “Parafilie” ci trasporta in una dimensione trasognata di fantasie erotiche dove una modella espone delle irreali mutilazioni o si sottopone a pratiche di soffocamento.
Claudio Cosma