Parafilie
(2019)
Col termine parafilia si intende una patologia sessuale nella quale chi ne è affetto è attratto da particolari fantasie sessuali nella cui realizzazione trova eccitazione e appagamento. Pensiamo al feticismo, pratica molto conosciuta, al bondage o shibari, per rendere chiaro il concetto.
Non tutte le forme nelle quali le parafilie si manifestano sono considerate perversioni sessuali, ne esistono e ne sono state classificate più di 500 tipologie diverse, il modo di vederle cambia nel tempo, con la morale e con lo sviluppo della psicologia, la psichiatria e la sessuologia. Si possono limitare a fantasie, pensieri e larvali impulsi sessuali, come nelle due tipologie qui rappresentate: la sensazione di dominio che deriva dal partner impedito al movimento a seguito di mutilazioni (nome scientifico: acrotomofilia) e la pratica del soffocamento (nome scientifico: asfissiofilia o ipossifilia).
Leggendo per documentarmi, scopro che in entrambe queste strane preferenze, il protagonista attivo (diciamo) non si identifica con la parte che si presta o con quella che subisce ma la percepisce come oggetto. Un mondo vastissimo di “fantasie” e termini che le definiscono, per i praticanti, ad esempio, esiste una parola per riferirsi alle persone (in verità banali) che praticano il sesso convenzionale: “vanilla”, un po’ dispregiativo che fa riferimento alla vaniglia, dolce, ma non decisa. Queste foto sono una rappresentazione ideale e teatralizzata della realtà e seguono una “sceneggiatura” precisa e puntigliosa. L’aspetto finale risulta distillato e purificato da ogni possibile morbosità e caduta nella volgarità dall’interpretazione che ne dà l’artista, così che le foto diventano dei “tableaux vivants” con una stravagante componente “glamour” da rivista patinata.
Allestimento della mostra
english text →
The term paraphilia refers to a sexual pathology in which those affected are attracted to particular sexual fantasies in the realization of which they find excitement and fulfillment. Think of fetishism, a very popular practice, bondage or shibari, to make the concept clear.
Not all the forms in which paraphilias manifest themselves are considered sexual perversions, there are and have been classified more than 500 different types, the way to see them changes over time, with morality and with the development of psychology, psychiatry and sexology. They can be limited to fantasies, thoughts and larval sexual impulses, as in the two types represented here: the feeling of dominance that comes from the partner prevented from moving as a result of mutilation (scientific name: acrotomophilia) and the practice of suffocation (scientific name: asphyxiophilia or hypoxiphilia).
Reading to document myself, I discover that in both of these strange preferences, the active protagonist (let’s say) does not identify with the part that lends itself or with the part that suffers but perceives it as an object. A vast world of “fantasies” and terms that define them, for practitioners, for example, there is a word to refer to people (in truth trivial) who practice conventional sex: “vanilla”, a bit ‘derogatory that refers to vanilla, sweet, but not strong. These photos are an ideal and dramatized representation of reality and follow a precise and punctilious “script”. The final appearance is distilled and purified from any possible morbidity and fall into vulgarity by the interpretation that the artist gives, so that the photos become “tableaux vivants” with an extravagant component of “glamor” glossy magazine.
Installation view