Hotel Rèverie

Hòtel Rèverie
(2008)

Hòtel Rèverie è un progetto fotografico ispirato al saggio di Gaston Bachelard “La Poetica della Rèverie”. Il termine “Rèverie” viene tradotto come sogno ad occhi aperti, fantasticheria. Per il filosofo francese la Rèverie rappresenta quel fenomeno della veglia in cui l’Io fugge dal reale vagando libero da qualsiasi influenza contingente. Ho intrapreso il mio viaggio fotografico alla ricerca dell’inconsueto, del sogno, dell’originalità: i miei teatri si lasciano trovare e sul loro palco posiziono i miei modelli (improbabili come gli abitanti dei sogni), provando a livellare la linea di demarcazione tra il mondo reale e quello immaginario. I miei scatti sono un occhio che si apre da questo confine, e da questo confine si apre un mondo ALTRO, in cui l’originalità è al tempo stesso Bizzarria, verità primigenia, IDEA platonica. Dove i dettagli non vengono svelati e l’immobilità è l’origine di ogni possibile movimento. Sono visioni transitorie che possono essere decifrate in modi diversi. Il potenziale di interpretazione è infinito, proprio come accade all’opera d’arte e nella vita dell’uomo.

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Hòtel Rèverie is a project inspired by Gaston Bachelard’s essay The Poetics of Reverie (1960). The French term “rêverie” is generally considered to mean “daydream” or “daydreaming”, but for the French philosopher “rêverie” is the phenomenon of wakefulness in which the Self eludes reality and wanders off free from any contingent influence. I undertake my “photographic travel” to the search of the unusual one, the dream, the originality: my theatres are made to find and on their stage I put my models (improbable like the inhabitants of the dreams), trying to level the line of demarcation between the real world and the imaginary one. My releases are an eye that opens from that border, and from that border a world opens wide itself on OTHER, in which originality is at the same time bizzarria and the truth primigenia, platonic IDEA, where the detail is never revealed, and the immobility is the origin of every possible movement.they are transitory visions that can be deciphered in different ways. The potential for interpretation is infinite, since this is inherent in the work of art and in the life of man.